UNA LETTERA APERTA …
agli pseudo parenti
Nella vita si è aperti sempre a qualsiasi evento sia quello che viviamo che quello imponderabile, le sorprese fanno parte del vivere quotidiano, sia piacevoli che spiacevoli ; ma a volte il loro contenuto lascia perplesso ed un fondo di disgusto.
Il tempo, di solito, attenua e smorza certi eventi ; ma non per tutti ! c’è chi vive di rancori e livori mai sopiti, invidie banali o peggio lo sciacallaggio della situazione, ed attende l’occasione per tentare ancora una volta.
Le esperienze di vita corrente sono quelle forse più facili, quando si provano sulla propria persona e di chi ti vive accanto certe situazioni, s’amplia in maniera esponenziale il vissuto ; quando si è alla mercé di terzi che decidono della tua vita, lavoro, famiglia ed affetti allora tutto cambia.
Da quel momento ogni valore perde significato, il vissuto diventa un passato remoto, il vivere e quello d’una ordinaria follia d’eventi dei quali ne sei in balia e travolto, ma ancor peggio vedere quanti si professavano amici o parenti la loro vera natura d’essere.
Da quel momento freddamente ne prendi atto e anche fartene carico per il futuro, avere la forza di tagliare i rapporti con chiunque, anche con le persone a te più care, perché sono quelle le prime che ti hanno giudicato ed abbandonato.
Il ritrovarsi in un mondo parallelo, come quella faccia oscura della luna, ti fa scoprire un altro modo di vivere e valori ; quello che ognuno di noi vede superficialmente nella “costrizione” di legge alias essere dietro delle -sbarre- .
Da quel momento perdi la tua identità, sei un oggetto ed un numero, vivi nello scandire di tempi che non sono tuoi e nella ricerca del tuo vivere, aspetti qualcosa che ti viene data come briciole.
E’ in quel momento che certi valori escono fuori, che quelli che sono della tua famiglia si stringono vicino, le amicizie fanno quadrato alla tua persona ; ma non tutti ! qualcuno fugge o peggio s’erge a giudice ed emette la sua sentenza.
Poi il tempo passa, attenua i trascorsi, si prende atto delle situazioni e scelte fatte ; si tenta di riprendere in mano “i cocci del passato” e cercare di continuare, con nuovi valori ed esperienze fatte in “corpore vivi” rivedere con diversa luce il futuro.
Ma quando credi di aver trovato una quasi pace del passato, ecco sopraggiungere come un cancro maligno mai sopito,
avvoltoi ! quelli che nell’ombra hanno aspettato dimentichi del passato, ma ancora avidi di poter ottenere qualcosa.
Quelli che, nel momento della tragedia, hanno dimostrato tutta la loro pavidità e grettezza d’animo, abbandonando ogni vincolo e valore, semplicemente sparendo ; forse nella loro meschinità la paura d’essere coinvolti e quindi defilarsi.
Ma non parliamo degli estranei, ma di quelli legati da vincoli di parentela, quelli sui quali si dovrebbe far conto per un aiuto e sostegno tanto morale che materiale ; invece questa genia è stata la peggiore.
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Gli amici, molti sono restati tali ed ancora abbiamo saldi quei valori,
che alcuni non li hanno ne insiti e ne naturali, ma vivono solo di
squallido opportunismo, e di quelli una vasta pletora. Personaggi che
hanno approfittato del luogo e delle opportunità, ma nel momento del
bisogno sono stati i primi a sparire, non solo ma si sono fatti anche
carico d'esprimere giudizi e commenti, dall'alto della loro nullità. Ma
anche di peggio, un amico che per anni ha frequentato casa, è stato
capace di truffare uno sprovveduto parente, che se l'era filata con la
cassa, ben sapendo in quali condizioni eravamo ; è stata la persona più
squallida che abbia mai conosciuto nella mia vita.
I miei veri amici sono come
scrisse A. Bougeard :"I veri amici sono quelli
che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie
e dolori ; sempre liberi di separarsi, senza separarsi mai."
E di questi il primo
assoluto è stato Paul Louis Aureglia, il più caro e profondo amico, una
amicizia nata nel 1982 il 13 Agosto e negli anni sempre più profonda, mi
è stato vicino più d'ogni altro, un fratello non sarebbe stato
capace di fare altrettanto.
L'ex Console Generale d'Italia a Monaco S.E. Mario Piersigilli, a darci una
mano economicamente ed assistere impotente alla farsa giudiziaria che si
consumava. E poi Marco Bonetti, un grazie al suo tempestivo
consiglio ; a Luciana Le Bon per averci aiutato a pagare
l'affitto, a Patrizia Rossino che ci ha aiutato a pagare le utenze ; a seguire tanti altri che sono
incisi perennemente nel mio cuore, non me ne vogliano se non li cito
tutti.
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