INTERROGAZIONI
PER LE QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA
PRESIDENZA
il cittadino italiano Francesco Iagher è detenuto
presso il carcere di Montecarlo (Principato di
Monaco) dal 3 aprile 2001 senza che gli sia mai stata contestata un'imputazione
precisa; lo stesso era stato convocato, come persona informata sui fatti e
quindi senza l'assistenza di un difensore, per un interrogatorio su movimenti
finanziari tra l'Italia ed il Principato di Monaco ed in seguito è stato tratto
in arresto senza che gli venisse comunicato lo status di indagato (che gli
avrebbe comportato la facoltà di non rispondere o comunque di farsi assistere);
al detenuto non è permesso di richiedere
e trattenere con sé copia degli atti contenuti nel fascicolo a suo carico; inoltre
una forma di intolleranza alimentare di cui è affetto lo costringe a lunghi
digiuni che ne hanno seriamente compromesso lo stato di salute (essendo
dimagrito di oltre 15 kg) anche perché a nulla sono valse le richieste di una
specifica e diversa alimentazione o forma di somministrazione degli alimenti; ulteriori
problemi derivano dal fatto che la normativa applicata è quella francese mentre
l'ordinamento penitenziario deriva da un antico regolamento del Principato di
Monaco, fondato sull'impianto del Codice napoleonico e contenente una
disciplina particolarmente restrittiva; risulterebbe all'interrogante che il
Principato di Monaco non abbia aderito né alla Convenzione europea per i
diritti dell'uomo, né all'analoga Convenzione dell'ONU, cose che farebbero
ritenere assolutamente legittimo il trattamento penitenziario subito dal
detenuto in questione -:
se non ritengano dover fare piena chiarezza sull'intera vicenda;
se non ritengano di dover intervenire presso le autorità territorialmente
competenti al fine di conoscere le reali condizioni di salute nelle quali versa
dentro le carceri monegasche il signor Francesco Iagher;
se non ritengano doversi attivare al fine di garantire che anche al detenuto
Francesco Iagher, come a qualsiasi altro detenuto italiano, vengano
riconosciuti quei diritti umani che nel caso in questione sono stati disattesi.
(4-01894)
Risposta. - Il signor Francesco Iagher, noto commercialista operante da circa
quindici anni nel principato di Monaco, è stato tratto in arresto il 3 aprile
2001.
L'arresto del connazionale, da inquadrarsi nell'ambito delle azioni volte a perseguire
le attività di riciclaggio nel Principato, è avvenuto a seguito
dell'introduzione di una recente procedura che impone alle banche operanti in
loco di denunciare alle autorità competenti tutte quelle operazioni finanziarie delle quali non sia chiara la provenienza. Nel caso in questione, si sarebbe
trattato di un trasferimento di circa sei miliardi di lire alla «banca del
Gottardo», transitato tramite la «banca di Roma International» e che sarebbe stato da questa segnalato,
anche per escludere proprie responsabilità, all'autorità inquirente. Il signor
Iagher era stato arrestato contestualmente alla sua convocazione per un
interrogatorio da parte delle autorità monegasche. Egli sarebbe a conoscenza
degli atti del suo fascicolo e dei verbali delle udienze e delle decisioni -
con le quali è stato sin qui confermato il suo arresto - grazie ai suoi legali,
in quanto tali atti non gli verrebbero consegnati
dalle autorità monegasche.
Sin dalla notizia dell'arresto, il console generale a Montecarlo
si è tenuto costantemente in contatto con il connazionale, effettuando
personalmente diverse visite consolari ed intervenendo presso le autorità
carcerarie affinché il signor Iagher potesse ricevere - come da sua specifica
richiesta - un personal computer e soprattutto un'adeguata alimentazione. Come
riferito dal console generale a Montecarlo, il
connazionale ha effettivamente perso molto peso, ma ciò è accaduto non solo a
causa della qualità del vitto carcerario ma,
soprattutto, a causa dell'iniziale ritrosia dello Iagher a denunciare i suoi
problemi di denti, che gli causano difficoltà nella masticazione. Risulta anche che tale problema sia stato risolto, avendo
deciso le autorità carcerarie di somministrargli carne macinata, ma il signor
Iagher continua a lamentarsi della qualità e della scarsa quantità del cibo,
nonché del fatto che le sue richieste di acquistare a sue spese prodotti
alimentari vengano talora rifiutate. Il console generale a Montecarlo ha concesso un sussidio consolare alla moglie di
Iagher, rimasta priva di sostentamento; ha fornito immediatamente al difensore
italiano del connazionale l'elenco degli avvocati monegaschi abilitati a
patrocinarlo in loco; è intervenuto in
favore del connazionale presso il Ministro di Stato e, a più riprese, presso
tutti gli organi di giustizia monegaschi e presso influenti personalità locali.
Nei giorni scorsi, a seguito di uno dei passi svolti dal console generale a
Monaco, si è appreso che il procuratore incaricato del caso del signor Iagher
completerà entro breve l'istruttoria e la depositerà quindi alla cancelleria dei tribunale. Il ministero degli affari esteri ha svolto un
passo presso l'ambasciata del Principato di Monaco in Italia per sottolineare la insostenibile situazione di incertezza
derivante dal protrarsi dello stato di detenzione preventiva del signor Iagher
e per manifestare la forte aspettativa di una rapida soluzione.
In relazione infine a quanto segnalato dall'interrogante circa l'adesione o
meno del Principato alle convenzioni internazionali in materia di tutela dei
diritti umani, si precisa che Monaco ha aderito alla convenzione sui diritti
umani dell'ONU, ma non alla convenzione europea dei diritti dell'uomo in quanto
non è membro del consiglio d'Europa.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri:
Roberto Antonione.