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Il processo nel Principato di Monaco

J’accuse di Emile Zola :
“Io lo ripeto con la certezza più veemente, la verità è in marcia e nulla l’arresterà, è oggi solamente che l’affare comincia, poiché solamente ad oggi le posizioni sono nette: d’una parte, i colpevoli che non vogliono che sia fatta luce; e dall’altra i giustizieri che daranno la loro vita perché sia fatta ".
 
Come nei processi DREYFUS, SEZNEC, OUTREAU ed ultimamente a Monaco il processo par l'affaire Hobs-Melville ; la giustizia dei falsi, delle manipolazioni, delle omissioni, delle collusioni, il ritorno del "Kabinettsjustiz" delle Monarchie assolute, l’Inquisizione del terzo millennio, la colpevolezza eretta a sistema”.
Premessa,
Questa è una sintesi del libro che sarà pubblicato "dopo la chiusura" delle ultime procedure giudiziarie in corso, il cui ricavato sarà devoluto interamente in beneficenza all'AMADE di MONACO,  e non sarà del solito genere scandalistico o contro il Principato di Monaco ed i monegaschi, ma solo dei fatti sui quali fare una riflessione, avvenimenti che possono essere dietro l’angolo per tutti e farci ritrovare travolti nella distruzione di se stessi e della propria famiglia, é il vivere senza certezze al libero arbitrio dei sospetti nel quale le ombre del Medio Evo e dell’Inquisizione aleggiano come spettri di un passato remoto. I secoli d’evoluzione europea che hanno dato il frutto dei “ Diritti Umani ”, qua non hanno avuto i loro albori ed il leggere il Beccaria fa sentire quanto viva sia la sua attualità in un contesto che lo disattende in ogni suo pensiero. Due citazioni sono quanto mai attinenti : « La civiltà di un paese si vede dalle sue prigioni » Fedor Dostoievski e « Ogni pena che non derivi dall’assoluta necessità, é tirannica » Montesquieu ; ciò dovrebbe far molto riflettere a chi parla ed é servitore della giustizia. Ma queste due citazioni sono state decisamente non conosciute, dire disattese é un eufemismo, é stato lo scoprire che dietro una apparente « democrazia e legalità » si nascondeva il più tetro regime del quale uno stato sovrano ne è succube e vassallo. Difatti, quanto mai fondate le critiche, del Louis Aureglia all'art. 6 del trattato e sopratutto della convenzione del 1930 (Le Prince sur Rocher di Frédéric Laurent). Nell'esposizione dei fatti saranno correlati gli atti processuali e della documentazione a sostegno della verità, per dimostrare inequivocabilmente la "Denegata Justitia" nella perseverazione ostinata dei falsi ideologici, falsi in atto pubblico, manipolazioni ed omissioni documentali da parte dei magistrati francesi distaccati nel Principato di Monaco.
L’idea di giustizia nasce dall’esperienza di un ingiustizia, subita da noi o da chi ci é più caro
(Gustavo Zagrebelsky Giudice di Corte Costituzionale in Italia)