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Cap. IV.03 - La « morte » civile e professionale |
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In questo paese, il loro Codice di Commercio sono una
manciata di pagine che, in caso di carenze, implementano con il Codice di
Commercio Francese; ma come prassi nelle righe o nelle pieghe
dell'interpretazioni, il margine tra il legale ed il sopruso è sottilissimo.
Difatti l'interpretazione di eseguire la procedura, paritetica del fallimento,
allo studio professionale ; benché davanti a questa assurdità proseguirono
tranquillamente certi del risultato finale. Ma non solo questo, la commistione
tra quello che era parte dello studio e società di diritto inglese, irlandese,
panamense e liberiano; furono messi tutti nel "calderone" del presunto
fallimento, sempre nella certezza d'incamerare impunemente il tutto. Poi basti pensare che dal momento della nomina del "Syndic"
(alias Liquidatore Giudiziale), si è letteralmente spogliati d'ogni diritto
civile e commerciale, codificando all'art. 421 che recita testualmente di "assistere
e rappresentare" sic !
Decisamente un eufemismo nei miei confronti, dal 2001 scomparii da tutto e
tutti, la mia corrispondenza professionale e personale consegnata dopo mesi,
tramite il caro amico il Notaio P.L. Aureglia, e molta altra trovata in una
scatola di cartone dopo anni. I vari abbonamenti persi completamente come pure
gli aggiornamenti professionali, ormai davano già per scontato della condanna e
dello pseudo fallimento, quindi si poteva in tutta impunità e tranquillità
distruggere l'attività, certi della loro verità ma non suffragata dai fatti e
dalla realtà documentale. Addirittura tutta la mia carta intestata, biglietti da
visita, cartoncini di auguri, timbri; unitamente a quelli delle società in
gestione, oltre a beni e materiali di terzi : distrutti ! ; adducendo una norma che non trova riscontro
in nessun paese civile. A questo sfregio s'aggiunse la mia attività
diplomatica per la Republic of Liberia (
) ; distruzione dei sigilli e timbri diplomatici, carta intestata, modulistica,
libri ed altro afferente, violando senza ritegno le convenzioni internazionali in materia;
ugualmente per l'Association International Economist di cui ero il Presidente
fondatore (
) , tutto distrutto ! il
tutto nel pieno e libero arbitrio. Come mi riferì un professionista monegasco
nel maggio del 2004, qualcuno aveva finalmente potuto dare libero sfogo alla sua
invidia professionale, nel gioire profondamente della mia caduta negli inferi
delle falsità.
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Capitolo IV.04 |