- Il 18 Giugno 2002 dal 3 Aprile del
2001, iniziava il processo enfatizzato dalla stampa locale e da TF3, in un
aula gremita con un caldo soffocante, inizia il peggiore degli incubi, sulla
mia sinistra la mia famiglia e gli amici più cari, celati nel pubblico
diversi agenti in borghese tra cui il "vidocq" alias Tiberti G.,
gli altri due coimputati il Casillo Sergio e la Iotta Jeanine a fianco dei
loro avvocati, non essendo in stato detentivo, o meglio il Casillo otteneva
la libertà provvisoria versando una cauzione di 1milione di Euro, la Iotta a
piede libero!. Un
particolare saliente nessun mezzo di registrazione ne tanto meno l'utilizzo
della stenografia, il tutto a braccio senza avere la possibilità di
rileggere i vari passaggi, quindi prendere appunti via via che si svolgeva
il processo. Il Giudice Labouz J.C. presiedeva il processo mentre per
l'accusa il S.P. Auter D. , già dalla presentazione e lettura dei capi
d'accusa, qualcosa strideva nel suo insieme, si notava costantemente un
parlottio come se il processo fosse un annesso. Il Presidente chiamò i
testimoni da noi convocati : Notaio Aureglia P.L., Dr. Squarciafichi F. e
l'Avv. Alberti R.; e li fece uscire dall'aula, per farli rientrare una alla
volta per rendere le deposizioni. Il S.P. Auter D., nello stile
di Bernardo Guy dell'Inquisizione, iniziava con un profluvio d'asserti
infamanti con il solo scopo di "dipingere" la persona,
in sintonia con lo spartito
del G.I. Hullin J.C., come il peggiore dei criminali dedito al crimine quale
sua natura primaria, come in ossequio all'Ordonnace Criminelle francese del
1670 nelle tecniche inquisitorie. se avesse potuto "ad eruendam veritatem"
la tortura. Rimboccando le maniche della toga ,con un accalorarsi fuori
misura, proseguiva imperterrito a mantenere la linea dei "falsi", benché smentito più volte dalla documentazione e dalle spiegazioni
rese, il suo atteggiamento permaneva accusatorio. Il Nice Matin
riportò il giorno successivo, che mi difesi con le "unghie e con i denti"
e che prendevo nota di tutto ! nel corso del dibattito all'improvviso sentii
un vociare all'esterno, avevano arrestato mia moglie perché convocata dal
G.I. Hullin J.C., arresto ripreso da TF3 che passò alla televisione nella
serata, di tale azione subì lesioni pronosticate per oltre 45 giorni , era
ovvia una manovra per colpirmi psicologicamente ! non aveva motivo di
convocarla il giorno del processo visto che era disponibile tutti i giorni.
Passò la notte in "garde a vu" e l'indomani il Giudice
Istruttore ricusò d'incontrarla;
lo stesso Console Generale Piersigilli Mario chiese spiegazioni di tale
comportamento ma non ebbe mai alcuna risposta in merito. Tale dimostrazione
di forza non merita commenti se non la conferma di un vero e proprio regime
di polizia e potere giudiziario. Un ulteriore nota di colore, un teste che
profferisce accuse può esimersi di testimoniare, come la Curti N. (impiegata
del Credit Foncier di Monaco) benché smentita dalla Iotta J., suo superiore,
la stessa latitava l'udienza privando il contraddittorio. All'esaustiva
requisitoria dell'avv. Bertozzi J.M., che ribatté punto per punto
documentalmente gli asserti caduchi, nemmeno una risposta :
il
silenzio assordante dei falsi. Alla conclusione il S.P. Auter D.,
rammaricandosi di non potermi condannare per riciclaggio, benché avessi il
non luogo a procedere e non esisteva uno straccio di prova, chiedeva la
condanna a cinque anni oltre le spese processuali. Mentre per chi era
a conoscenza del fatto e non fece nulla, una reprimenda e l'assoluzione.
Nella stessa giornata si concluse questo processo che non lasciava adito di
come sarebbe andato a finire. E' giusto fare delle sottolineature sulla
conduzione processuale per dimostrare senza ombra di dubbio l'accanimento "ad personam", difatti nella procedura penale francese viene tenuto conto
delle lettere di referenze dell'imputato mostranti la sua personalità, come
pure non incidentale il fatto di non aver mai subito condanne, il tutto
volutamente omesso anzi un incentivo al livore accusatorio.
- La lettura della sentenza fu
fissata al 9 Luglio, dopo ben tre settimane, 443 giorni di sequestro
giudiziario sino a 464 giorni per sapere se esiste il diritto. La mattina del nove Luglio, in un
aula gremita, , per paura di turbamento all’ordine pubblico
stazionavano celati nel pubblico ed all’esterno oltre una decina di agenti
in borghese, ma che non lasciarono dubbi chi fossero e ben equipaggiati con
fare minaccioso. Dopo l’ingresso dei diversi
componenti della corte, il Giudice Labouz J.C., leggendo quasi con fastidio il
dispositivo di sentenza, decretava l’assoluzione per i due banchieri (a
conferma degli asserti del Giudice Duchaine C.) e la
mia condanna a quattro anni con una multa di 25.000 Euro, senza leggere le
motivazioni ! Le avrebbero spedite poi. Quando leggemmo la
sentenza, non vi erano parole davanti a tanta "arroganza di potere",
dagli errori più grossolani, alla mistificazione della verità fattuale e
documentale, un confermare il disegno accusatorio su falsi eclatanti. Era scontato tale risultato, non
potevano fare « giustizia », ma dovevano asservirsi all’istruttoria del G.I.
Hullin J.C. costruita su falsi e mistificazioni e sulla requisitoria del S.P. Auter D.
basandosi solo sulla diffamazione e non entrando nel merito dell’affare di
fondo. Tale sentenza, un vero e proprio
ludibrio giuridico, la conferma che senza prove mistificando i fatti
giustificavano il sequestro di una persona, il teorema ancora una volta era
applicato : « imprigionare, creare le prove, confezionare un giudizio ».
Illuminante leggere il florilegio d'errori, manipolazioni e congetture rese
con questa sentenza.
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- Di grande soddisfazione fu la
partecipazione di tutti, sconcertati e disgustati di tale manifestazione di
potere fine a se stesso, ma la lotta per la verità e la giustizia sarebbe
continuata, nelle ore che seguirono presentati domanda per l’appello avverso
tale spregevole sentenza.