Il 26 Settembre 2002 si consumava, come nel processo Dreyfus o Seznec, l'apologia dei falsi, e come nel I° grado, l'assenza della stenografia e/o registrazione dell'udienza, nella grande sala al primo piano questa volta non vi era una grande partecipazione, solo le persone connesse all'udienza e qualche estraneo, mentre dalla balconata occhieggiava nascosto il P.G. Serdet D. e fugacemente dalla porta s'intravedeva l'ex Direttore dei Servizi Giudiziari Davost P., i vari testimoni convocati erano là, ma stranamente per la seconda volta la Curti N. latitava, un assenza macroscopica che si notava con quanta cura si evitasse che la stessa testimoniasse. Il Presidente della C.A. Landwerlin, che per tutto il 2001 aveva seguito i miei continui ed inutili ricorsi contro le "ordonnance" del G.I. Hullin ed era a conoscenza dei falsi in atto pubblico perpetrati, come S.P. Auter D., quindi si preannunciava una replica come processo dell'Inquisizione, inizialmente con i legali nutrivamo una certezza fondata sulla esaustività delle prove portate a sostegno e delle argomentazioni inoppugnabili, sul mio scranno di legno (una vera e propria panca) essendo lontano dai miei legali, avevo preparato l'integralità delle requisitorie e memoria ed i nove fascicoli della rogatoria, il tutto in bella evidenza, pronto a prendere nota di tutto. Ma purtroppo quanto successe dimostrò che la trama era la stessa ed il tutto già organizzato per seguire l'ordito occulto come nel I° grado.
Iniziando l'udienza, cominciavano le varie violazioni :
- Riqualificazione del capo d'accusa da :ricettazione di truffa a ricettazione di appropriazione indebita, violazione degli art. 337 e 339 del C.P. monegasco e  dell'art.14-3 e b del patto relativo ai Diritti Civili e Politici reso esecutorio a Monaco  in data 12 Febbraio 1998 , senza alcun accordo espresso da parte dell'imputato, così sic et simpliciter !.
- Non fece uscire i testimoni dall'aula, in piena violazione degli art. 307 e 389 del C.P. monegasco e  dell'art.14-1 del patto relativo ai Diritti Civili e Politici reso esecutorio a Monaco  in data 12 Febbraio 1998.
Da sottolineare che questo magistrato aveva asserito sulla stampa che era in ossequio al rispetto dei Diritti Civili e Politici e nella rivista mensile "Revue de droit monegasque" che in carenza del codice penale monegasco s'atteneva a quello francese, ma in questo caso ebbe una profonda amnesia giurisprudenziale, ed il fare giurisprudenza senz'altro, ma da vederne come esempio negativo.
Proseguendo, alla chiamata dei testimoni, con un gesto di sufficienza quasi di fastidio, sorvolò il fatto dell'assenza della Curti N. come se la sua testimonianza non avesse peso al processo! da restare allibiti, un vero e proprio diniego al "diritto di difesa" ; all'audizione della Iotta J. la stessa confermò appieno le dichiarazioni rese in I° grado, della sua personale supposizione senza alcuna prova e/o certezza se non la "relata refero" della sua sottoposta. Quello che fu sconvolgente l'interrogatorio da parte dell'Avv. Bertozzi al Tiberti G., rosso in volto sudato con voce farfugliante, alla precise domande dei falsi perpetrati non dava spiegazioni se non addossare a terzi l'eventuale responsabilità, all'incalzare dell'informativa della D.I.A. addirittura negava l'evidenza documentale, sino ad arrivare all'ammissione in aula dei fatti ! ed il Presidente della C.A. Landwerlin, con perfetta naturalezza, come se il fatto di fare dei falsi fosse legittimato, con un gesto di sufficienza liquidò questa testimonianza. Quindi il colpevole, "reo confesso", di un falso in atto pubblico in piena udienza non é perseguito ne perseguibile ! Ancor più eclatante avergli mostrato, quasi sbattuto in faccia, le 1.400 pagine della rogatoria in nove fascicoli, chiedendo spiegazione delle "striminzite" 24 pagine, si fece una pausa per inviare un usciere a cercarle nel dossier, tornando con un carrello di tomi, dopo un affannosa ricerca, la certezza dell'omissione dell'integralità della rogatoria !
Ma quello che maggiormente ci colpì fu il S.P. Auter D., al prendere la parola ci si attendeva un ulteriore attacco virulento, invece, come colpito dalla luce della verità, aveva capito le precise responsabilità e ne indicava i colpevoli di fatto e diritto, ritenendo la mia partecipazione come esecutoria ma non facente parte del disegno criminoso del Testa M. ed altri, si notava chiaramente che avesse preso coscienza delle precedenti indagini fatte dal G.I. Richet P. e dell'Ispettore Van de Corput A., integrate dagli elementi della rogatoria, la storia era ben altra da quella ordita dall'Hullin con i falsi del Tiberti ! spiegava con dovizia di particolari tenendo un comportamento nei miei confronti esattamente contrario a quello fatto nel I° grado.
Prendendo la parola l'Avv. Bertozzi, in piena disquisizione, fu interrotto dal Presidente della C.A. Landwerlin, che gli sollecitava le conclusioni visto che doveva partire per Parigi !, quindi questa udienza era una mera messa in scena avendo già il tutto un suo fine preciso, dava ad intendere che era inutile dilungarsi tanto aveva  già deciso a priori quale fosse il verdetto e la sentenza lo dimostrò in tutta la sua evidenza.