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I° - Violazione agli artt. 337 e 339 del
Codice penale monegasco e violazione all'art.14-2 del patto internazionale
dei Diritti Civili e Politici reso esecutivo a Monaco il 12 Febbraio 1998
per : Mancanza di motivi, mancanza di risposta alle conclusioni e
violazione al diritto di difesa.
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II° - violazione all'art. 14-3 relativo
alla riqualificazione, citando un precedente giurisprudenziale del 24
febbraio 1997 a Monaco, per la carenza dell'accettazione espressa.
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III° - violazione all'art. 14-1 e 2,
relativo all'assenza di motivi, assenza di risposte alle conclusioni e
violazione al diritto di difesa; relativo al falso in atto pubblico
perpetrato dl Tiberti sul Processo Verbale del Mangione R. relativo alla
sua personalità; sul fatto della presunta conoscenza del Testa e delle
dichiarazioni della Iotta che era una sua deduzione smentendo
clamorosamente la Curti N., teste che fu abilmente "nascosto" ai
contraddittori dei due gradi di giudizio, oltre alle dichiarazioni rese
dagli impiegati.
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IV° - Violazione agli artt. 307 e
389 e violazione all'art. 14-1, relativo all'assenza di motivi, assenza di
risposte alle conclusioni e violazione al diritto di difesa, essendo i
testimoni restati in aula assistendo all'integralità del dibattito minando
la validità della loro testimonianza.
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In questi quattro punti, su 23 pagine, si
scardinavano tutti gli orditi perpetrati in piena "denegata justitiA",
non vi poteva essere che l'applicazione pedissequa del diritto in materia
visti anche i precedenti giurisprudenziali. La risposta del
Procuratore Generale Serdet D., in una pagina e mezza, non rispondeva ai
primi tre punti ma solo al quarto punto definendo non sostanziale
questa violazione e non provata !! ecco spiegato il motivo dell'assenza di
stenografa e/o registrazione, si può mentire sapendo di mentire in piena
impunità, davanti a decine di persone ed ai vari legali un asserto quanto
mai scandaloso. A questo punto non restava che attendere la sentenza, un
aneddoto tra i legali si sperava che gli stessi non avessero mai avuto
rapporti con le Istituzioni locali per essere quasi certi della loro
neutralità e vera applicazione della legge, ma anche qui la realtà fu ben
differente. Difatti quando ricevetti la sentenza, lessi direttamente
l'ultima pagina per vedere chi erano i giudici, due su tre, come ha
scritto Bilger P. sul libro "Un avocat général s'est
échappe",
ostentavano la loro "bimbeloterie", a quel punto davo per scontato
quale fosse il
risultato della sentenza.
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La demagogia del potere giudiziario aveva
raggiunto l'apice, mi chiesi più volte in quei mesi di costrizione nel
tentativo di difendermi in quale paese io fossi, leggendo innumerevoli
testi di diritto e storia del diritto, ravvisavo sempre più la figura
sinistra del “kabinettsjustiz” ed una pariteticità al processo Dreyfus nel
suo accanimento alla persona costruendo il tutto sui falsi.
- In una pagina e mezza venivano liquidati
i vari punti proseguendo nell'opera della mistificazione e dei falsi:
- al I° punto, notevole
l'asserto che la Rogatoria fosse stata effettuata diligentemente era in
atti !! se questo non era mentire c'è da chiedersi cosa sia.
- al II° punto, "omesso"
non era forse interessante rispondere.
- al III° punto, seguendo l'ordito
del I° Grado e dell'Appello, senza tener assolutamente conto delle prove
documentali, dava come verità di Vangelo le manipolazioni ed i vari falsi
perpetrati.
- al IV° punto, l'apoteosi, visto
che non vi erano prove che i testimoni fossero restati in aula l'asserto
era senza fondamento!
- La certezza del Diritto e della
Giustizia, aveva perso ogni valore davanti a tanta demagogia, ma ancor più
veder violata ogni forma procedurale, avallando in piena consapevolezza o
meglio complicità, tutte le manipolazioni, le omissioni ed i falsi
perpetrati dalle indagini alla Cassazione, un vero e proprio ludibrio
giuridico.
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