Ormai restava di predisporre il ricorso in Cassazione, era evidente che i vari processi avevano un comune denominatore : creare un colpevole con tutti i mezzi, non disdegnando di violare ogni cardine di giustizia, alle prove documentali avevano risposto con i falsi, l'Avv. Bertozzi era fiducioso che essendo la Corte di Cassazione dei magistrati di Parigi, non vi sarebbero stati dei pregiudizi e si sarebbe fatta una vera disamina giuridica. Quanto mai fallace il suo pensiero e quello dell'Avv. Marquet A., i fatti avrebbero dimostrato l'esatto contrario. Gli elementi per predisporre il ricorso erano evidenti , in particolare vi era già una sentenza di Cassazione in merito alla nullità dell'udienza quando i testimoni restano in aula, oltre ad altre violazioni sostanziali. Riprendendo tutta la documentazione in essere per dare sostegno documentale si formulò il ricorso su dei punti sostanziali : fatti e procedure, fu rifatto lo storico degli eventi rendendo ancor più evidenti le anomalie del I° grado e dell'Appello; in particolare sull'omissione dell'integralità della rogatoria, sulle dichiarazione rese dal Testa, Mangione ed impiegati relative alla totale estraneità dei rapporti con il citato Testa ; sul fatto che i movimenti bancari furono eseguiti su tre banche : Credit Foncier de Monaco, Compagnie Monégasque de Banque e la Banca del Gottardo e che gli imputati erano solo due; la riqualificazione del capo d'accusa. Nel merito delle motivazioni di Cassazione, furono rilevate le varie violazione poste in essere :
I° - Violazione agli artt. 337 e 339 del Codice penale monegasco e violazione all'art.14-2 del patto internazionale dei Diritti Civili e Politici reso esecutivo a Monaco il 12 Febbraio 1998 per : Mancanza di motivi, mancanza di risposta alle conclusioni e violazione al diritto di difesa.
II° - violazione all'art. 14-3 relativo alla riqualificazione, citando un precedente giurisprudenziale del 24 febbraio 1997 a Monaco, per la carenza dell'accettazione espressa.
III° - violazione all'art. 14-1 e 2, relativo all'assenza di motivi, assenza di risposte alle conclusioni e violazione al diritto di difesa; relativo al falso in atto pubblico perpetrato dl Tiberti sul Processo Verbale del Mangione R. relativo alla sua personalità; sul fatto della presunta conoscenza del Testa e delle dichiarazioni della Iotta che era una sua deduzione smentendo clamorosamente la Curti N., teste che fu abilmente "nascosto" ai contraddittori dei due gradi di giudizio, oltre alle dichiarazioni rese dagli impiegati.
IV° -  Violazione agli artt. 307 e 389 e violazione all'art. 14-1, relativo all'assenza di motivi, assenza di risposte alle conclusioni e violazione al diritto di difesa, essendo i testimoni restati in aula assistendo all'integralità del dibattito minando la validità della loro testimonianza.
In questi quattro punti, su 23 pagine, si scardinavano tutti gli orditi perpetrati in piena "denegata justitiA", non vi poteva essere che l'applicazione pedissequa del diritto in materia visti anche i precedenti giurisprudenziali. La risposta  del Procuratore Generale Serdet D., in una pagina e mezza, non rispondeva ai primi tre punti ma solo al quarto punto definendo  non sostanziale  questa violazione e non provata !! ecco spiegato il motivo dell'assenza di stenografa e/o registrazione, si può mentire sapendo di mentire in piena impunità, davanti a decine di persone ed ai vari legali un asserto quanto mai scandaloso. A questo punto non restava che attendere la sentenza, un aneddoto tra i legali si sperava che gli stessi non avessero mai avuto rapporti con le Istituzioni locali per essere quasi certi della loro neutralità e vera applicazione della legge, ma anche qui la realtà fu ben differente. Difatti quando ricevetti la sentenza, lessi direttamente l'ultima pagina per vedere chi erano i giudici, due su tre, come ha scritto Bilger P. sul libro "Un avocat général s'est échappe",  ostentavano la loro "bimbeloterie", a quel punto davo per scontato quale fosse il risultato della sentenza.
La demagogia del potere giudiziario aveva raggiunto l'apice, mi chiesi più volte in quei mesi di costrizione nel tentativo di difendermi in quale paese io fossi, leggendo innumerevoli testi di diritto e storia del diritto, ravvisavo sempre più la figura sinistra del “kabinettsjustiz” ed una pariteticità al processo Dreyfus nel suo accanimento alla persona costruendo il tutto sui falsi.
In una pagina e mezza venivano liquidati i vari punti proseguendo nell'opera della mistificazione e dei falsi:
al  I° punto, notevole l'asserto che la Rogatoria fosse stata effettuata diligentemente era in atti !! se questo non era mentire c'è da chiedersi cosa sia.
al II° punto, "omesso" non era forse interessante rispondere.
al III° punto, seguendo l'ordito del I° Grado e dell'Appello, senza tener assolutamente conto delle prove documentali, dava come verità di Vangelo le manipolazioni ed i vari falsi perpetrati.
al IV° punto, l'apoteosi, visto che non vi erano prove che i testimoni fossero restati in aula l'asserto era senza fondamento! 
La certezza del Diritto e della Giustizia, aveva perso ogni valore davanti a tanta demagogia, ma ancor più veder violata ogni forma procedurale, avallando in piena consapevolezza o meglio complicità, tutte le manipolazioni, le omissioni ed i falsi perpetrati dalle indagini alla Cassazione, un vero e proprio ludibrio giuridico.