- Ovviamente davanti ad un caso del genere di "mala
giustizia" si cerca un aiuto presso i propri organismi, il primo in "senso
assoluto" fu quello del Consolato Generale d’Italia a Monaco, nella persona
di S.E. Console Mario PIERSIGILLI, impagabile il suo prodigarsi, impotente
contro tutte le violazioni perpetrate, ma fu il primo a dare un aiuto economico
alla mia famiglia restata priva di mezzi per il blocco dei conti bancari, con una
prevaricazione ed una vessazione che durò anni.
- Con i parenti più stretti, degli amici e dei professionisti, si
costituì un comitato di sostegno, per segnalare il caso, ben precisando
che non era per avere aiuti economici o altro, ma bensì un apporto morale
e se possibile un intervento; si scrisse alla Presidente della Repubblica Italiana
CIAMPI Carlo Azeglio
, che forse
avrebbe risposto più ad un "apolide mediatico" che ad un cittadino italiano i cui
avi avevano fatto il Risorgimento Italiano (Trento Castello del Buonconsiglio i
quattro fratelli Iagher), da farmi venire il dubbio se ero
italiano. Ma forse qualche solerte "segreteria" ha cestinato le lettere
ritenendole non degne di risposta. Unica voce nel deserto, è stata quella del
Deputato Katia BELLILLO
, di cui conserverò imperitura stima e debito di
riconoscenza, fece un intervento parlamentare con richiesta di risposta scritta,
unica vera voce in difesa di un italiano. A questa richiesta, rispose il
Ministero degli Esteri nella persona del Sottosegretario Roberto ANTONIONE, una
risposta inqualificabile per un rappresentante governativo, non corrispondente alla
realtà dei fatti, al limite del ridicolo. Per non parlare del Ministro
Mirko TREMAGLIA, per gli italiani all’estero, non merita commento la sua totale
assenza e carenza istituzionale nei confronti degli italiani "detenuti"
all'estero. Un unico Deputato Vittorio Sgarbi, ha mostrato di avere una
segreteria efficiente, ha almeno risposto, degli altri nessun riscontro, in
particolare dal C.D.U., con il quale avevo collaborato, nemmeno due righe
di conforto! . Forse la "chiacchiera" che ci fosse un veto politico
nei miei confronti non era
poi tanto infondata.
- La Presidenza Repubblica Francese
, a differenza di quella italiana,
non solo rispose per iscritto prendendone atto e proceduto per competenza, ma una
delle segretarie si prodigò a dare tutti i chiarimenti ed esserci vicino a
questa "triste vicenda" come la definì, sottolineandoci che purtroppo in quel
paese non era la prima volta che succedevano casi del genere! per fortuna che
erano magistrati francesi distaccati a Monaco. Parimenti si scrisse al Ministero
di Grazia e Giustizia ed al Consiglio
Superiore Magistratura Francese, inviando copia delle denunce presentate contro
il Giudice, ovviamente la difesa di "casta" ha provveduto a
nascondere nei meandri della burocrazia tali lettere.
- Le lettere inviate a sua S.A.S. Principe
Ranieri, non solo non ottennero mai una risposta, una addirittura respinta
al mittente con un bel timbro "refuse"
, una segreteria
efficientissima per "sopprimere" la posta indesiderata.
- Non migliore fortuna trovarono le lettere
inviate all'ex Direttore dei Servizi Giudiziari Davost P. o al P.G. Serdet D., nessuna
risposta.
- Viste le
violazioni del Patto dei Diritti Civili e Politici, si scrisse agli organismi
delle Nazioni Unite ed Amnesty International, che furono prodighi di
consigli e materiale giuridico, ma purtroppo vanificati dalla "sordità"
dei magistrati francesi a tali criteri di diritto.
- Per le condizioni di
detenzione, si scrisse alla Croce Rossa, ma non essendo uno sterminatore di
massa come il Saddam Hussein, il caso non rientrava nelle loro competenze, per
avere un loro supporto e/o aiuto.
- La stampa italiana tra quotidiani e
settimanali, la maggioranza dei giornalisti, come prassi, usò il caso per
"sbattere il mostro in prima pagina" con resoconti fantasiosi ed abitudini
risibili, addirittura, benché fossi stato prosciolto con non luogo a
procedere per riciclaggio il 15 Maggio del 2002, continuavano a scrivere :
"implicato in operazioni di riciclaggio"; in quegli anni solo
tre
persone furono dei seri giornalisti, il Masprone Ilio del Foglio Italiano,
il Gavino Giulio della Stampa ed
il Lanteri Fulvio del Secolo XIX, che ebbero il coraggio di scrivere la
verità nuda e cruda dei fatti, molti altri che conoscevo presero le distanze
oppure furono onesti a dirmi che non potevano fare nulla. Mentre della
stampa d'oltrealpe alias francese, salvo Franzos Jean Paul del NICE MATIN
che segui tutte le fasi e scrisse la realtà degli avvenimenti, gli altri
arabescarono i fatti con glamour, ma mi rimase impresso il Figaro, a solo
due giorni dopo il mio arresto, scriveva dei passi dei Processi Verbali.., il segreto istruttorio forse era un optional
!